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La guerra civile in nome dei diamanti

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La terribile testimonianza di un medico sulle mutilazioni inferte dalle milizie cristiane alla popolazione musulmana e ai bambini. Il commento di Egidio Lucchini

Sull’ultimo numero del settimanale cattolico mantovano La Cittadella è stata denunciata, ed opportunamente è stata anche fatta girare in rete, una drammatica situazione “dall’inferno della Repubblica Centrafricana”.

Tale tormentato Stato presenta un’estensione doppia di quella italiana, ma una popolazione di soli cinque milioni di abitanti. Figura in assoluto tra i più poveri del mondo (171° tra 177 presi in considerazione); fino al 1960 era una colonia francese; ed attualmente è sconvolto da una dilaniante guerra civile tribale-religiosa tra le milizie della maggioranza cristiana e i guerriglieri della minoranza musulmana. Si registrano violenze terribili; si rischia il genocidio; si conta già milione di sfollati.

A pochi chilometri dalla capitale Bangui, si trova la città di Bimbo, dove da 15 anni opera come medico volontario la dottoressa Patrizia Emiliani, responsabile del Centro pediatrico con il quale da 7 anni collabora l’onlus mantovana “…con vista sul mondo”.

È stato il dott. Daniele Benedini (uno dei medici mantovani che ogni anno trascorre le ferie come volontario in Africa) a raccogliere e a far pubblicare il messaggio che Patrizia ha inviato prima di Natale, segnalando la grave emergenza umanitaria di Bimbo, dove 50.000 persone vagano per le strade come fantasmi. Al suddetto Centro ricorrono in media 70/80 malati al giorno, per lo più bambini. Le malattie primarie sono: infezione respiratoria acuta, malaria, malnutrizione grave, fratture, diarrea, vomito e malattie severe. Tutta la popolazione infantile è affetta da gravi forme di anemia drepanocitica: nessuno dei bambini testati dal Centro supera i 6/7 g/dl di emoglobina. La dottoressa Emiliani segnala che non ha più farmaci né cibo adeguato a risolvere le patologie più gravi. Prende in considerazione soltanto bambini con febbre superiore a 38° unita a diarrea e a vomito: gli altri vengono esclusi, ben sapendo che il giorno dopo gli stessi potrebbero essere gravi o morti. E intanto fuori si è scatenata ed intensificata la carneficina, nonostante il recente invio, con decisione dei 15 membri del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, di un contingente di militari francesi in appoggio alle truppe di interforza dell’Unione Africana.

Nel messaggio della dottoressa Emiliani sono segnalati fatti tremendi, commessi dalle milizie cristiane contro la comunità musulmana, con la quale la missione cattolica di appartenenza del Centro pediatrico conviveva pacificamente da decenni. Trascrivo letteralmente e con orrore. “Contrariamente ai cristiani, si fa per dire, perché sono dei veri criminali senza scrupoli, ai musulmani è impossibile interrare i loro morti che marciscono nei giardini delle loro case. Ho visto donne musulmane alle quali i cristiani hanno tagliati i seni, gli uomini sono stati evirati, i bambini orribilmente mutilati a colpi di machete “.

In verità, secondo le più recenti ricerche condotte sul campo da Amnesty International, e comunicate in data 19 dicembre 2013, “non v’è dubbio sul fatto che tutte le parti in conflitto stanno commettendo crimini di guerra e contro l’umanità. Questi crimini comprendono esecuzioni extragiudiziali, mutilazioni, distruzione intenzionale di edifici religiosi come le moschee e lo sfollamento forzato di un massiccio numero di persone. In alcune zone della capitale le milizie cristiane sono andate di porta in porta fino ad uccidere circa 60 musulmani. Dall’altra parte sono state eseguite rappresaglie ancora maggiori contro i cristiani, uccidendo circa mille uomini in due giorni – tra cui un piccolo numero di donne e bambini – e razziando sistematicamente le abitazioni civili. Nei giorni successivi la violazione dei diritti umani è proseguita con un’intensità sconvolgente”.

Sulla Repubblica di pochi giorni or sono è comparso un servizio in cui si afferma che “le ragioni di fondo di tale guerra civile sono le grandi quantità di oro, diamanti e uranio che si trovano nel sottosuolo“. Succede sempre così: dietro le apparenze delle lotte religiose e le maledizioni delle guerre fratricide, spuntano, prima o poi, le vere cause, i mandanti, i giganteschi interessi dei gruppi e degli Stati che comandano, mentre i poveri si sbranano tra di loro.

La Gazzetta di Mantova, venerdì 17 gennaio 2014

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