L’impegno della onlus nasce nel 2003 dall’iniziativa di alcuni medici che, raccogliendo l’invito della dottoressa Ruggerini, gravemente malata, hanno deciso di proseguirne l’opera in terra eritrea, nello spirito del “prendersi cura” delle persone sofferenti, private anche dei più elementari diritti alla salute, alla vita stessa.
Il titolo del progetto trae motivo dal ricordo di un collega e caro amico, lo psichiatra Emanuele Brevi, che la morte improvvisa e prematura ha strappato a noi tutti e che aveva condiviso il proposito di realizzare questa esperienza.
Dunque il caso, o la fortuna, ha condotto alcuni medici (dentisti, ginecologi, specialisti di medicina generale), elettricisti, giovani volontari, mantovani e non, a recarsi nella regione del Gash Barka, al confine tra Eritrea ed Etiopia e Sudan, a prestare la propria opera in un piccolo ospedale, gestito dalla diocesi cattolica di Barentù, ove lavorano infermieri ed analisti, sotto la responsabilità di suore locali.
In questa regione desertica, le cui attività produttive si riducono alla coltivazione di mais, sorgo e legumi e l’allevamento è molto scarso (ovini, caprini, pollame, dromedari), la situazione economica è aggravata da un perenne stato di tensione militare con le conseguenze di un alto tasso di mortalità infantile, estrema condizione di indigenza, basso livello di assistenza e cura della crescita dei bambini, costretti a vivere sulla strada.
Tra le principali cause di povertà: siccità e mobilitazione militare continua.
Referente: Rita Vaglia
SCHEDA ATTIVITA’ DI SOSTEGNO IMPLEMENTAZIONE DOVUTA A GRAVE SITUAZIONE ECONOMICA E POLITICA 2020